C'è chi si rilassa facendo anelli di fumo, chi passa le notti per osservare gli anelli di Saturno, chi si lascia ipnotizzarre guardando i cerchi nell'acqua, questa radiosa giornata mi ha donato questi "CERCHI DI SOLE".
In questa foto sembra di essere dentro una centrale termica, una nave spaziale o un videogioco, ed invece si tratta di una realtà che ha meravigliato e “MERAVIGLIA” milioni di persone da più di cent’anni: la torre Eiffel
Anche gli alberi dopo aver vissuto per anni in piedi, si sdraiano a riposare.
La cosa triste è che dopo aver passato tempeste, nevicate, fulmini, epidemie ed alcuni anche la guerra non hanno più la forza per rialzarsi.
Da una rivista di un paio di anni fa:
"Pantone 354C: è il codice all'interno della famosa scala dei colori relativo al tono più forte e bello visto sulle passerelle della Primavera Estate 2018. Stilisti e creativi hanno dato un nome preciso per questa sfumatura: verde prato"
Beh, la natura lo usa per le sue lenzuola tutti gli anni, da secoli direi, e non stanca mai, è sempre di moda. Pensate a quante volte nella nostra vita ci siamo sdraiati in un "PRATO VERDE" come questo...
Uno dei miei pittori preferiti è Magritte, e il dipinto che ha fatto scattare questo amore a prima vista è stato uno della serie de “l’impero delle luci”. L’effetto meraviglia credo derivi dall’atmosfera di calma e di serenità della casa al centro del dipinto che viene senza accorgersene sovrastata dal turbamento creato dalla paradossale luce del cielo azzurro e dalle nuvole che rendono l’oscurità sottostante ancora più impenetrabile, aiutata solo da alcune finestre illuminate e da un lampione. Pur essendo un soggetto surrealista, mi è capitato 3 o 4 volte nella vita di fermare una scena come quella, questa è una di quelle.
Questa è una delle nuvole più curiose che mi è capitato di fotografare. Mi è venuto quasi da pensare che una nuvola potesse essere stata scambiata per qualche avvistamento di UFO e che un soffio di vento l’abbia fatto sparire in un istante. Il World Meterological Organization li definisce Altocumulus Translucidus o nubi lenticolari ed effettivamente cambiano forma continuamente fino a dissolversi.
Naturalmente le nuvole sono un’altra mia passione, o perlomeno mi affascinano come credo chiunque, con il loro aspetto a volte così etereo e soffice, a volte scuro e inquietante, o come scriveva meglio Pessoa “temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l’oscurità, finzioni dell’intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo”
Un po' di anni fa mi è capitata tra le mani la maglietta di un impiegato di un'Apple Store americano che portava questa scritta: "Some artists use brushes, I prefer boxes" (alcuni artisti usano i pennelli, i preferisco le scatole). Era la T-shirt che indossavano gli addetti al magazzino nel retro dello Store. Oltre alla fantastica ironia ho pensato che effettivamente, ogni mestiere anche il più umile ha i suoi ARTISTI, così ho ricordato la frase: “Un uomo che lavora con le sue mani è un operaio; un uomo che lavora con le sue mani e il suo cervello è un artigiano; ma un uomo che lavora con le sue mani, il suo cervello e il suo cuore è un artista.” Sono quindi andato a ripescare queste foto dove il giardiniere, con il suo tagliaerba ha creato dei capolavori.
New Life
San Valentino, l’amore, la passione, e chi può rappresentarlo meglio delle figure di Paolo e Francesca che “bruciano” di passione e per questo “bruciano” negli inferi della Divina Commedia.
Pensando alle fiamme sono andato a ricercare una foto di un cielo sopra la Costa Azzurra, letteralmente “in fiamme”.
Auguro una buona giornata a tutti gli amanti, in coppia o solitari, a chi brucia di passione, per chiunque o qualsiasi cosa e a chi sta ancora cercando qualcuno o qualcosa per cui sentirsi ardere dentro.
Come ho già detto, tra le mie passioni c’è il collezionismo e questa volta ho usato un pezzo da novanta a cui dare una “New Life”: il numero 2 dei Gialli Mondadori, anno 1946, romanzo di Mignon Good Eberhart.
L’ho scelto perché è perfetto in questa sua nuova veste, visto che anche nella trama tutti i parenti del cattivo, presunto scomparso, si rifanno una “New Life” prima che ricompaia, e non vi racconto il resto…. E per rendere ancora più particolare l’opera ho scomodato, usando la sua calligrafia, un’esperto di gialli ed assassini, rimasto impunito e avvolto dal mistero e dalle nebbie di Londra…
ACN è una sigla, che identifica le mie passioni: Arte, Collezionismo e Nuova-vita. Ho trasformato alcuni oggetti scegliendo di promuoverli ad oggetto d’arte, una cosa molto simile al ready-made “rettificato” di Duchamp, ma con la differenza che l’oggetto mantiene ancora la sua funzionalità primitiva.
Un esempio è questo volume de “I Gialli Mondadori” del ’56, il n° 400, scritto sotto lo pseudonimo di Ellery Queen dai due cugini F. Dannay e M. Bennington Lee, ne ho modificato la copertina, con qualche limitato intervento e questa sarà la sua Nuova-vita, incorniciato come opera d’arte, ma il libro mantiene la sua funzione originaria, quella di essere letto, così come lo saranno altri oggetti, che a differenza dei ready-made continueranno a poter essere utilizzati anche per ciò che erano, semplicemente avranno una “Nuova-vita” (New-life).
Poco tempo fa ho rivisto il primo film della serie 007 che però ho scoperto non coincidere con il primo della serie dei romanzi scritti da Fleming, e anche in questi, la cronologia non combacia con quelli pubblicati in Italia.
Il primo romanzo, “Casino Royale” (1953) è stato pubblicato in Italia solo nel 1958, allegato al Corriere della Sera con il titolo “La Benda Nera”, mentre il primo romanzo in Italiano è stato il successivo “Vivi e Lascia Morire” (1954) pubblicato da Garzanti nel ’56 per la “serie gialla” (conosciuta come Tre scimmiette per via del logo). Questa rara edizione è diventata quindi il soggetto di questo primo 007 NEW LIFE
Rara prima edizione di Operazione Tuono, pubblicata in Italia nel ’61 a cui ho dato una "New Life". Il film ne segue abbastanza la trama anche se all’inizio, per fare sfoggio delle tecnologie di cui James Bond veniva fornito, hanno inscenato ed aggiunto una fuga da un palazzo/castello usando un Jet-Pack sulle spalle (due bombole che fungono da razzi), che un anno prima, la Bell Aerosystems aveva sviluppato per l’esercito americano, questo è anche il primo racconto dove compare la SP.E.C.T.R.E. (acronimo di SPecial Executive for Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion).
Anche questa è una prima edizione da collezione del ’63, quindi reintra negli ACN (Art Collection e New-life). In questo romanzo 007 si sposa, ma sarà un matrimonio breve. Nel libro, come nel film, l'ultima frase pronunciata da Bond mentre ha Tracy tra le braccia è “We Have All the Time in the World”, che è il titolo di una delle più famose e belle canzoni scritte da John Barry, interpretata da Louis Armstrong e che nel film accompagna la tenera relazione tra James e Tracy (la sposa) interpretata da Diana Rigg, la famosa Emma Peel della serie televisiva Agente Speciale
Anche in questo caso, ho utilizzato un pezzo da collezione, un libro praticamente autobiografico scritto a Torcello, isola della laguna veneziana, una prima edizione del ’65 per un doppio “New Life”, il libro trasformato in quadro utilizzando una polaroid non sviluppata come tela, dove ho disegnato la silhouette di Hemingway. Di ERNEST, prima di apprezzarne i romanzi mi ha attirato il personaggio che ho conosciuto dalle interviste a Fernanda Pivano (sua traduttrice), da documentari o da film, compreso il personaggio un po’ caricaturale, ma di grande effetto in “midnight in Paris” (bello il monologo sull’amore e la morte). Sempre per collezionismo ho recuperato una Corona n.3 degli anni 20, la sua prima macchina da scrivere regalatagli a 22 anni che hanno rubato alla moglie insieme a dei suoi scritti e a cui ha dedicato anche una poesia, anche se obbiettivamente come poeta non era granché.
Questa volta coinvolgo l’arte, per l’arte, ovvero ho preso un libro della collana Quadrifolio di Electa del 1999, quindi abbastanza recente ma oramai fuori catalogo da tempo. Nella collana si trovano artisti come Magritte Schiele, Caravaggio, Monet, Van Gogh, Chagall, Klimt, e due monografie: Il cenacolo di Leonardo e La Cappella Sistina di Michelangelo.
La particolarità di questa collana è che, come dice il nome, ogni pagina è composta da quattro pagine ripiegate, da cui deriva il nome “Quadrifolio”. In questo modo si possono vedere le opere molto più in grande e con più dettagli di come potreste trovarle su qualunque libro o catalogo che li riguardi. Allora ho preso il volume sulla Cappella Sistina e ho deciso di adeguarmi e fare anch’io la mia opera “Quadrifoto”, zoommando ancora di più su qualche particolare e incollandolo nella pagina come mio contributo (ho tolto i bordi interni delle istantanee per evidenziare meglio i dettagli).
Foto
Sono stato sempre affascinato dalla fotografia. Dopo i primi scatti ad amici artisti seguendoli nei loro tour, a metà degli anni ’90 è il momento dell’avvento della fotografia digitale, ma dopo un inizio entusiastico di poter vedere nell’immediato gli scatti è seguita quasi subito la fase del troppo, “uno scatto buono, ci sarà tra decine…” mettendo in secondo piano la qualità e la ricerca dello scatto perfetto. A questo punto ho riscoperto le foto istantanee, le Polaroid nel periodo della rinascita e recentemente le Instax della Fuji.
I have always been fascinated by photography. After the first shots of artist friends following them on their tours, in the mid-90s it was the moment of the advent of digital photography, but after an enthusiastic start of being able to see the shots immediately, the too much phase followed almost immediately. "One good shot, there will be dozens of ..." overshadowing the quality and the search for the perfect shot. At this point I rediscovered instant photos, Polaroids in the period of rebirth and recently the Fuji Instax
Esposizioni e Concorsi
AUTO-RITRATTO #02
la creatività in questo lungo periodo di isolamento sociale e di incertezza
Questo progetto è nato in un momento grigio, monotono, senza spazi aperti, senza colore, dove tutti eravamo limitati in tutto (motivo dell’utilizzo del bianco e nero)
Oltre allo sguardo perso pensando al tempo perduto, si vede la rabbia per norme senza logica e la delusione nel vedere che la logica e la coerenza non era nelle menti di chi ha voluto gestire ed annullare le nostre vite, cosa vera ancora oggi.
La griglia che divide le foto rappresenta le sbarre della “prigione casalinga” in cui siamo rimasti a lungo chiusi.
Luxemburg Art Prize 2021
A volte i segnali ci indicano STRADE AL DI SOPRA delle nostre aspettative...
… oppure a volte non sai più DOVE ANDARE
Tuscania, maggio 2021 - doppia esposizione - instax square
EROS AL MASCHILE
letteratura erotica scritta con la fotografia
l’Eros maschile visto dalla parte delle donne, “deSCRITTO” da donne.
Secondo diversi studi universitari, si afferma che la mente e i pensieri erotici sono alla base dell’orgasmo femminile, gli input intellettivi, legati a fantasie o a stimolazioni verbali ne facilitano il raggiungimento, al di là dell’aspetto prettamente fisico del partner, anche negli uomini spesso l’erezione è cerebrale. Fare l’amore con il cervello è dunque il primo passo per entrare in un aspetto di erotismo, che vada oltre l’aspetto estetico e corporeo.
Per questo per rappresentare l’eros maschile ho voluto affiancare le foto di alcune parti dei corpi dei bronzi di Riace, solo come accenni, come richiami a frasi che descrivono dettagli dei corpi maschili all’interno di questi romanzi erotici:
Il Vangelo di Eros - Florence Dugas
E duro campo di battaglia il letto - Una Chi (pseudonimo di Bruna Bianchi)
Emanuelle - Emmanuelle Arsan, (pseudonimo di Marayat Rollet-Andriane)
(libri con mosaici di 4 instax square come ingrandimento per le frasi e 2 o 4 instax per le foto)
B&W series
il “BACIO”, non è la sola cosa che accomuna due sculture famose, “Amore e Psiche” del Canova e “Le baiser” di Rodin. La prima raffigura Amore (figlio della dea Venere chiamato anche Eros o Cupido) che raggiunge, per risvegliarla da un sortilegio, la sua amata discesa negli inferi, e la seconda raffigura Paolo e Francesca narrati nell’inferno della Divina Commedia. Quindi entrambe hanno in comune gli inferi, oltre naturalmente alla passione, la bellezza, la tenerezza, un istante di felicità e sensualità pura.
Qualche settimana fa leggevo di lamentele per un hotel nel centro di Milano dove la proprietà in fase di restyling ha deciso di far ridipingere tutto l’esterno di nero, ma non capisco cosa ci trovino di inadeguato, in fondo, spesso il nero viene associato all’eleganza, denota FORZA, carattere, MISTERO. È anche vero però, che il bianco offre un senso di PACE, tranquillità e pulizia.
In ogni caso, di hotel completamente neri a Milano ne ho presenti almeno altri due che “svettano” già da tempo, e non ricordo che qualcuno abbia avuto a che dire: l’AC Marriott in Farini e l’NH a Milano Fiera progettato da Perrault (l’hotel che voleva essere la torre di Pisa)
“Nuvole bianche, nuvole nere
Nel cielo di settembre piove che è un piacere
Nuvole stanche, nuvole di guerra
Nuvole nuove che corrono su questa terra
…
Nuvole per tutti quelli che han bisogno di sognare
Di provare a immaginare che, che cambierà
Ancora un giorno e cambierà
Che qualche volta il vento può fare uscire il sole
Ancora un pò e poi vedrai che cambierà”
5 anni fa, Ron ha pubblicato un doppio CD con la collaborazione di 24 colleghi e i cui proventi sono stati interamente devoluti all’AISLA e "NUVOLE" è una delle canzoni contenute, col testo di Lucio Dalla e cantata da Ron in duetto con Biagio Antonacci
INTIMO
un dolce sguardo nell'intimità
“Dipingerò i tuoi occhi, soltanto quando avrò conosciuto la tua Anima”
è una celebre frase di Amedeo Modigliani.
Cosa c’è di più INTIMO dell’anima, gli occhi sono la porta verso la parte più misteriosa, complessa e non ancora compresa del tutto del nostro corpo: il nostro cervello, la nostra mente.
Attraverso gli occhi si riflettono le nostre emozioni, l’espressione dei nostri sentimenti, dei nostri stati d’animo.
L’unione di due occhi, di persone che si amano, si piacciono o si odiano, rappresenta quindi la chiave per entrare nel loro intimo.
Ringrazio Andrea, Arianna, Bice, Chicca, Chris, Ginevra, Luigi, Matilde, Paola, Renzo, che mi hanno lasciato entrare nel loro spazio intimo e naturalmente Amedeo e Jeanne.
AUTO-RITRATTO #03
“… allora senti che la fantasia, quella inesauribile fantasia, alla fine si stanca, si esaurisce in quella tensione permanente perché maturata, abbandona gli ideali presognati: essi cadono in polvere, si spezzano in FRAMMENTI; e se non esiste un'altra vita, allora ci tocca di costruirla con questi FRAMMENTI.“
Ecco la mia vita in questo momento è così, come la descrive Dostoevskij, sento che sto cercando di districarmi tra i FRAMMENTI che la compongono:
due lavori mi dividono tra il giorno e la notte senza lasciarmi tempo per altre passioni,
vivo in un posto, ma la mente vorrebbe che fossi in un altro,
vorrei poter fare ordine in tutto, ma il tempo e l’abitudine mi lasciano circondato nella confusione che io stesso creo,
e questi sono solo esempi di FRAMMENTI della mia vita attuale che insieme a quelli raccolti nella mia memoria alimentano una varietà di emozioni e situazioni in cui mi riconosco e un mio ritratto, in questo momento, non può che essere composto da FRAMMENTI di me.